venerdì 8 novembre 2013

IL NARVALO




Il narvalo (Monodon monoceros) è un cetaceo che appartiene alla famiglia dei monodontidi.
Assomiglia molto al Beluga(suo parente) ed è ben riconoscibile da chiunque perché possiede un dente, avvitato che assomiglia al famoso corno dell'unicorno.
Gli adulti possiedono un solo paio di denti nella mascella superiore e solitamente nel maschio un dente fuoriesce dal labbro superiore e forma una zanna lunga circa 2.4-2.7 metri.

I narvali raggiungono la lunghezza di 4-5 metri (esclusa la zanna); la testa è arrotondata e non possiedono una vera e propria pinna dorsale ma una cresta irregolare di circa 5-10 cm di altezza.
I narvali adulti sono di un color bianco-grigiastro e a volte presentano macchie nere sul dorso. I giovani esemplari invece sono più scuri al contrario di quelli più anziani che tendono ad essere più bianchi.

Dove si trova?
L'areale tipico del Narvalo è il Mare Artico (Banchisa polare). Sono stati avvistati nei pressi del Polo Nord e a sud si sono visti fino a Capo Nord (Norvegia) e al Point Barrow (Alaska).
Raramente sono stati avvistati più a sud, talvolta arenati sulle coste del Regno Unito e dell'Olanda. La popolazione più numerosa di narvali vive nelle zone del Canada e della Groenlandia Nord-Occidentale. I narvalo preferisce stare nelle acque profonde e molto salate. Durante il periodo estivo per circa due mesi, si spostano verso le baie meridionali ed i fiordi dove trovano acque profonde e cibo abbondante; possono anche risalire fiumi.
In passato uno di essi è stato trovato a circa 1000 Km dalla foce del fiume Yukon (Alaska).

Areale del Narvalo, fonte Wikipedia
Secondo l' unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) il narvalo è "prossimo alla minaccia" ovvero non è ancora a rischio estinzione ma la tendenza è che lo può diventare nel prossimo futuro. Infatti, al momento, i narvali sono abbastanza comuni in quanto vivono in un ambiente difficilmente raggiungibile (regione artica).

Stile di vita
Solitamente vivono in piccoli gruppi che al massimo raggiungono i 30 individui; a volte questi gruppi si uniscono tra loro formando dei gruppi più numerosi, anche di migliaia unità, a volte distinti tra maschi e femmine altre volte invece sono gruppi misti.
Questo comportamento di raggrupparsi in gruppi più numerosi, che avviene nel periodo di migrazione verso le baie estive, è stato sicuramente vantaggioso dal punto di vista evolutivo, per favorire il rimescolamento genetico della specie ed evitare il più possibile l'insorgere di patologie dovute a malattie recessive che potrebbero diventare dominanti in piccole popolazioni formate da pochi individui isolati.
Sono abili nuotatori che, quando affiorano in superficie, respirano emettendo un fischio acuto e rimango a pelo dell'acqua qualche minuto per poi inabissarsi fino oltre i 1000 metri.

Alimentazione
I narvali si nutrono principalmente di seppie, calamari e crostacei che ingoiano interi.
La loro riproduzione non è conosciuta; sappiamo solo che la femmina partorisce uno o due piccoli per volta che misurano 1 metro- 1.5 metri e che il concepimento avviene attraverso il posizionamento in verticale dei due esemplari pronti per la riproduzione.


I narvali vengono normalmente predati dalle orche e raramente orsi polari. Alcune leggende degli eschimesi affermano che anche un tricheco può uccidere un narvalo ma non è mai stato possibile verificare ciò.
Gli Eschimesi e le altre popolazioni che abitano nei pressi del Mare Artico catturano narvali con reti e arpioni per utilizzare la loro carne, il grasso, la pelle e le zanne.


Funzione della zanna
La zanna del narvalo è un piccolo enigma poiché non si è certi della sua utilità.
 Alcuni ritengono che la zanna potesse essere usata come arma per attaccare altri narvali oppure per creare dei fori nei ghiacci per farli respirare oppure per arpionare il cibo.
Tuttavia, se questa zanna fosse utile per catturare cibo o produrre buchi per respirare sotto ai ghiacci dovrebbero possederla anche gli esemplari femmine che invece ne sono prive.
Si pensa che la zanna del narvalo sia una peculiarità legata al sesso, tipica dei maschi, paragonabili alle corna di un cervo, e quindi ad uso ornamentale e, forse, come segno di virilità dell'animale. Queste sono solo ipotesi perché non esistono ancora studi ne tanto meno prove sul reale utilizzo della zanna anche se si è notato che alcuni narvali si strofinano la zanna tra loro (forse per togliere le incrostazioni da balani) ed in altre occasioni sono stati ritrovati esemplari con zanna spezzata o che avevano uno di questi corni infilzati nel proprio corpo.
Al momento la teoria più accreditata è che sia un carattere sessuale secondario, senza una vera e propria utilità ma sono comunque tenute in considerazione anche la teoria delle lotte "tra rivali" e quella del corno come carattere distintivo di un maschio forte e quindi geneticamente più adatto alla riproduzione (proprio come avviene, ad esempio, per i cervi).
Recenti studi hanno evidenziato che il corno del narvalo è ricchissimo di recettori sensoriali che si collegano alla polpa del dente e da questa al cervello. Questa scoperta è stata molto importante in quanto evidenzia che attraverso il corno il narvalo può avere informazioni sulla salinità dell'acqua (alla quale è particolarmente sensibile), sulla temperatura e sulla pressione (molto importante in quanto è uno dei cetaceo che va molto in profondità).



Curiosità
- Le zanne del narvalo furono portate in Europa dai Vichinghi o da altre popolazioni siberiane. Alcuni storici credono che la ricchezza dell'Islanda in epoca vichinga fosse dovuta proprio al commercio di questo pregiato prodotto, richiesto in tutta Europa. (nella Basilica di San Marco a Venezia, per esempio, si conservano tre zanne di narvalo)
A quel tempo le zanne di narvalo erano commercializzate come avorio pregiato e famose per la presunta capacità di neutralizzare i veleni. Nel Medioevo, infatti, un bicchiere di zanna di narvalo era ritenuto un buon investimento per chiunque avesse molti nemici.

- Spesso la sua zanna veniva spacciata per il corno di un unicorno in epoca medioevale

- La pelle, chiamata, "nuktuk" in eschimese è considerata pregiata per farne cinghie in quanto resta elastica sia da bagnata che da gelata; inoltre, la si può mangiare cruda per il suo contenuto di vitamina C, della quale la normale dieta degli eschimesi è piuttosto carente.
- Il cranio di un narvalo maschio è asimmetrico a causa dello sviluppo enorme del dente che fuoriesce. Inoltre molto raramente i due denti si sviluppano in misura tale da costituire altrettante zanne e, ancora, in rari casi, si ha la loro presenza in esemplari di sesso femminile.

- Circa un terzo del loro peso è formato da grasso, ciò è utile per la loro sopravvivenza nel mare Artico.

- Il Canada e la Groenlandia cacciano i narvali per ottenere avorio e per la carne ed il grasso che formano dei piatti tipici come  il mattak (piatto a base di pelle congelata e grasso
 servite crude).






1 commento:

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