Molti veleni sono stai protagonisti indiscussi della storia umana, mettendo fine in modo improvviso e silenzioso a grandi uomini e donne che occupavano posizioni di potere e comandavano imperi e grandi nazioni.
Ma che cosa è un veleno per il mondo scientifico?
Per veleno s'intende una sostanza che, se viene assunta da un organismo vivente, ha su di essa effetti dannosi che possono essere temporanei o permanenti e portare fino alla morte.
I veleni agiscono attraverso meccanismi di natura chimica, per cui non sono considerati come tali le sostanza che hanno effetti dannosi sugli organismi viventi e che agiscono per azione meccanica (Esplosivi) o per emissione di radiazioni (Uranio..)
I veleni possono essere xenobiotici, ovvero prodotti sinteticamente dall'uomo, oppure di origine naturale. I veleni prodotti da organismi viventi sono anche chiamati tossine.
In contrapposizione ai veleni, si chiamano antidoti (oppure contravveleno), quelle sostanze in grado di contrastare l'azione del veleno.
Il concetto di veleno pur se ben definito è tuttavia strettamente dipendente dal concetto di dose. In natura potremmo considerare come veleno qualunque sostanza perché tutte possono provocare danni ad esseri viventi se assunte in quantità molto elevate, perfino l'acqua elemento fondamentale per la vita!
Per questo è stato introdotto il concetto di dose letale 50, che si indica con il simbolo LD50.
Si definisce LD50 la dose in mg di una sostanza in grado di uccidere la metà della popolazione campione, misurata in Kg, di ratti adulti esposta ad essa. Ad esempio LD50 della vipera è uguale a 6; ciò significa che servono 6 mg di veleno per chilo di topo, per uccidere la metà di una popolazione di ratti.
Definite queste basi teoriche ora possiamo addentrarci nella storia dell'umanità, indagando i veleni che hanno contribuito alla fine di grandi imperi e alla morte di personaggi importantissimi.
ARSENICO
Questa sostanza, elemento 33 della tavola periodica degli elementi, è sicuramente tra i veleni più conosciuti.
Isolato chimicamente nel 1640 viene utilizzato sotto forma di veleno nella sua forma denominata "arsenico bianco" (triossido arsenioso), detto anche volgarmente "la polvere degli eredi" per la fama di essere utilizzato per uccidere parenti ed impossessarsi dell'eredità.
La dose tossica per l'uomo è di 10-50 mg mentre la dose letale, per assunzione monodose, è di 60-120 mg.
La morte che ne consegue dall'assunzione di una quantità tale di questa sostanza è lo shock gastroenterico, ciò vuol dire che l'intestino dell'avvelenato si brucia e si consuma fino alla morte in modo lento e molto doloroso.
È considerato il veleno del "delitto perfetto" perché è inodore e insapore.
L'arsenico è notevolmente solubile in acqua e grazie a questa sua proprietà una donna, Giulia Tofana, si arricchì a dismisura producendo in larga scala un veleno a base d'arsenico disciolto in acqua chiamato "l'acqua Tofana"(1640).
Questo veleno veniva acquistato da mogli o mariti che volevano diventare vedove/i in maniera silenziosa e rapida.
In Cina, esistono manoscritti risalenti al 1000 a.C. che contengono molte ricette per produrre armi letali a base di arsenico come ad esempio gas velenosi o irritanti, utili a scopo bellico.
Anche Lucrezia Borgia si narra che avvelenasse le sue vittime utilizzando arsenico che nascondeva in un anello cavo o, secondo altri studiosi, in un ciondolo sempre cavo all'interno e contenente una polvere bianca a base d'arsenico.
CIANURO
Il cianuro è un altro veleno molto utilizzato nella storia dell'umanità. La caratteristica principale delle vittime di questo veleno è quella di emanare un forte odore di mandorla.
Questo veleno blocca il trasporto di ossigeno alle cellule, legandosi al posto dell'ossigeno stesso al ferro contenuto nell'emoglobina. Questo legame soffoca la cellula la qualche non riceve più un elemento fondamentale per il suo corretto funzionamento. Il cianuro provoca perdita di coscienza e la morte avviene spesso per arresto cardiaco.
Il cianuro fu molto utilizzato nella seconda Guerra Mondiale.
Composti derivati dal cianuro sono stati utilizzati nelle camere a gas e, inoltre, il cianuro era in dotazione agli esponenti di punta dell'esercito ma anche dei personaggi politici più in vista del terzo Reich. Lo stesso Hitler lo utilizzò per morire. Ingerì del cianuro e, dopo si suicidò con un colpo di pistola in testa.
Molti altri esponenti del Reich utilizzarono il cianuro piuttosto che essere prigionieri a vita, tra questi Eva Braum e Herman Göring.
Anche il grande matematico e crittografo britannico Alan Turing, condannato per omosessualità alla galera o alla castrazione chimica (scelse quest'ultima), decise di suicidarsi utilizzando del cianuro che iniettò in una mela che poi mangiò come Biancaneve, una delle sue fiabe preferite da bambino.
CICUTA
La cicuta (Conium maculatum) è una pianta perenne a foglia grande e con piccoli fiori bianchi che si trova fino a 1900 metri d'altitudine; cresce in ambiente roccioso e fiorisce a fine giugno-luglio.
È sicuramente il più diffuso e conosciuto veleno dell'antichità, passato alla storia grazie a Socrate il quale morì assumendo una bevanda a base di cicuta.
Anche il condottiero Cartaginese Annibale si uccise ingerendo della cicuta per evitare di essere catturato dai romani.
Questo veleno agiste sulle sinapsi del cervello e provoca cefalee mentre, se viene ingerita una dose letale, provoca paralisi e asfissia in poche ore.
ACONITE (Aconitum napellus)
È conosciuta anche come "l'erba del diavolo" perché è bella quanto velenosa.
Il suo veleno è molto pericoloso perché può essere assorbito anche solamente per contatto, raccogliendo questa pianta e non esiste antidoto.
Nella mitologia Greca si dice che Cerbero, in cane a 3 teste custode degli inferi, avesse nella bava i semi di aconite e quando Eracle lo ha rapito per portarlo sulla Terra (la sua ultima fatica), la rabbia del cane e la sua saliva a contatto col suolo hanno fatto crescere questa pianta.
Secondo uno storico tedesco, inoltre, non sarebbe stato il morso di un'aspide ad uccidere Cleopatra ma un cocktail di droghe a base di aconito
BELLADONNA (Atropa belladonna)
Questa pianta che cresce sui muri e sui vecchi ruderi in estate e velenosa in tutte le sue parti. La parte più tossica sono le bacche, di colore simile alle ciliege e sapore dolciastro che le ha rese complici di avvelenamenti di persone ignare del pericolo.
La belladonna agisce sul cervello e i sintomi sono molto rapidi e la morte avviene per paralisi al massimo in 2 giorni.
In epoca romana e nel Rinascimento è stata utilizzata dalle donne in cosmesi, per dare colorito al viso e per rendere le pupille dilatate e l'occhio più vistoso.
La belladonna provoca allucinazioni e per questo venne usata, soprattutto in Germania, per provocare allucinazioni nei nemici di guerra come metodo di confessione.
Sempre per le sue caratteristiche nel provocare allucinazioni, la belladonna è da sempre utilizzata nel mondo Wicca per dare la sensazione di "volo" e di viaggio a chi l'assume.
RICINA
La ricina è una proteina presente nei semi del ricino (Ricinus communis). È una potente citotossina naturale capace di provocare necrosi cellulari (morte delle cellule) bloccando l'attività di sintesi proteica dei ribosomi.
La dose letale per l'uomo e circa di 0.2 mg ma il valore è dibattuto.
La ricina è salita ad onor di cronica per il suo utilizzo nell'est Europa (Polonia,Russia, Ucraina...) per eliminare personaggi politici scomodi ed in ambito di spionaggio e controspionaggio.
Ne è un esempio la morte del dissidente bulgaro Georgi Markov che fu asssassinato a Londra nel 1979 da un uomo che si avvicinò puntandogli contro un ombrello modificato per sparare una pallottola contenente ricina.BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:
- 5 veleni mortali famosi
- Alcuni cenni (date, nomi...) da: Wikipedia