Definizione:
Le febbri emorragiche sono un gruppo di infezioni ad origine virale fortemente contagiose con prognosi variabile dalla malattia lieve e autolimitante a quella grave con esito spesso letale. Sono caratterizzate da sintomi quali febbre, vomito, diarrea, dolori muscolari ed emorragie(oculari, vaginali, boccali…...)
Sono tipiche dell’Africa, Asia e Sud America e le più conosciute sono sicuramente Ebola, Marburg e Dengue.
Gli agenti etiologici responsabili delle FEV sono virus ad RNA anche molto diversi tra loro dal punto di vista tassonomico. Abbiamo infatti arenavirus, bunyavirus, filovirus e flavivirus. Questi sono virus zoonotici ovvero il loro serbatoio naturale, che permette loro di vivere in ambiente protetto sono animali e insetti mentre in ambiente esterno vivrebbero con difficoltà; pertanto questi virus dipendono direttamente dall’organismo ospite e di conseguenza si trovano in zone dove sono presenti i loro serbatoi naturali (spesso roditori).
Gli uomini non sono ospiti naturali per questi virus ma possono essere infettati per contatto con animali o insetti vettore. Una volta avvenuto il contagio casuale con un animale vettore, per alcune di queste FEV può avvenire trasmissione interumana che permette così al virus di contagiare altri esseri umani creando un focolaio con conseguente effetto a catena del contagio.
Tabelle riassuntive tratte da: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_548_allegato.pdf
(spero siano leggibili)
FEV a trasmissione secondaria interumana.
Come precedentemente descritto, alcune di queste FEV possono trasmettersi uomo-uomo dopo che un paziente “Alfa” è stato contagiato da un animale serbatoio (ratti, zecche, acari, volatili ematofagi….). in questi casi, la trasmissione interumana avviene:
- Per contatto diretto con sangue infetto o altri fluidi
- Per via inalatoria
Febbre di Lassa: venne scoperta nel 1969 quando due infermiere missionarie morirono a causa di questa malattia in Africa (Nigeria). È trasmessa dal contatto diretto con escreti di roditore africano (Mastomys natalensis) oppure attraverso aerosol degli stessi escreti di roditore. Il contagio può avvenire anche in maniera indiretta attraverso cibo o acque infettate da escreti del roditore infettato.
Febbre emorragica Congo-Crimea: Individuata per la prima volta in Crimea (1944) poi riconosciuta come la stessa patologia in Congo nel 1969. È trasmessa all’uomo attraverso il morso in una zecca adulta infetta ed inoltre l’infezione è anche associata con la macellazione di animali morti infetti (Ovini, bovini e caprini).
Virus Ebola: Identificato per la prima volta nel 1976 in Sudan e Zaire a seguito di due differenti focolai. In Sudan il caso “alfa” riguardò un uomo che lavorava in una fattoria che poi divenne la fonte di un grosso focolaio epidemico in un ospedale a causa delle cattive condizioni igieniche e di sicurezza tipiche degli ospedali africani di quei tempi.
Nello Zaire invece, il focolaio epidemico nacque fin da subito in un ospedale. Dal 1976 al 2005 ci sono stati vari focolai epidemici in Africa (Zaire, Sudan, Costa D’Avorio, ancora Sudan, Congo) per un totale di circa 1900 casi e 1300 morti accertati per questo virus.
Sono stati individuati 4 ceppi differenti di virus Ebola, 3 di questi hanno colpito esseri umani mentre un quarto ceppo, chiamato “Ebola-Reston” ha causato la malattia in primati ma non in uomini.
Virus Marburg: La sua prima apparizione avvenne in Germania, nel 1967 dove si svilupparono 2 diversi focolai epidemici presso le città di Marburg e Francoforte ed un terzo si sviluppo in quella che allora era la Jugoslavia.
Come agente etiologico venne identificata una particolare scimmia, proveniente dall’Uganda, il Cercopithecus aethiops. I primi casi infatti vennero identificati tra persone che avevano lavorato a stretto contatto con questo animale o con i suoi organi.
Successivamente altri casi sporadici vennero identificati in Congo, Angola e Kenya.
L’esatta origine e l’habitat di virus ebola e Marburg non sono conosciute ma si pensa che queste malattie si diffondano all’uomo attraverso animali (zoonosi) e che i virus vengano tenuti in vita da uno o più ospiti animali presenti sul continente Africano.
La trasmissione interumana avviene attraverso sangue, saliva, urine, contatto con organi o cadaveri infetti…
Sono state accertate anche infezioni nosocomiali (avvenute quindi in ambito ospedaliero) e attraverso rapporti sessuali dopo 7 settimane dalla guarigione clinica; non sono stati accertati casi di trasmissione aerea tra gli uomini.
Bibliografia e siti web utili:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_548_allegato.pdf
http://www.med.unipg.it/ccl/Materiale%20Didattico/Malattie%20Infettive%20-%20canale%20A/Febbri%20Emorragiche%20Virali.pdf
http://www.med.unipg.it/ccl/Materiale%20Didattico/Malattie%20Infettive%20-%20canale%20B%20%28Baldelli%29/Febbri%20Emorragiche%20Virali.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Ebola#Bundibugyo_ebolavirus
http://it.wikipedia.org/wiki/Marburg_%28virus%29
http://it.wikipedia.org/wiki/Arenavirus
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