lunedì 9 dicembre 2013

La Scolopendra gigante

La scolopendra appartiene al mondo degli artropodi e fa parte di quella categoria comunemente chiamata "centopiedi" e, più scientificamente parlando, chilopodi.
Tra le numerose specie di Scolopendra esistenti sicuramente desta curiosità, interesse, ed in alcune persone ribrezzo, la Scolopendra gigante (Scolopendra gigantea) che può essere lunga anche più di 30 cm, a differenza della "sorella" europea Scolopendra cingulata che al massimo raggiunge i 10-12 cm.


Ph by Tod Baker


Questo centopiedi gigante vive in Amazzonia ed in generale nella parte nord ed occidentale del Sud America ed ha raggiunto anche le isole di Trinidad e la Giamaica.
La scolopendra si nutre di invertebrati ma le notevoli dimensioni della scolopendra gigante le permettono di cacciare rane, topi e perfino pipistrelli e uccelli.

Morfologia
La scolopendra è caratterizzata da un corpo lungo, massiccio e leggermente appiattito. Il corpo è protetto da placche dure composte da chitina e collegate tra loro da membrane più flessibili che permettono un miglior movimento e rapidi cambi di direzione.
Questi animali sono soggetti a mute periodiche poiché il loro esoscheletro non cresce col crescere del corpo; le scolopendre possiedono diverse colorazioni che caratterizzano la specie e che variano tra un marrone scuro al giallo passando anche per il verde ed il blu. Il colore varia anche a seconda dell'età dell'organismo, in particolare tra individui adulti e giovani; quest'ultimi tendono al bianco-trasparente appena nati.
Possiamo dividere il corpo di una scolopendra in una testa ed un tronco.
La testa è caratterizzata da 4 occhi semplici presenti sui due lati e possiedono anche delle antenne filiformi.
Il tronco è caratterizzato da 21-23 segmenti, ciascuno di essi dotato di un paio di zampe adatte a muoversi velocemente fino a correre.
Questo movimento rapido permette loro di cacciare le prede ed afferrarle saldamente, attraverso le zampe, prima di ucciderle.
Le scolopendre, infatti, sono solite avvolgersi alla preda in modo tale da impedirne la fuga per poi utilizzare le forcipule per uccidere le prede.
Le forcipule non sono altro che il primo paio di zampe ripiegato, in modo tale da poter uscire sotto alla testa, e modificato al fine di iniettare il veleno attraverso gli uncini.

Il veleno di questo artropode contiene acetilcolina, istamina e serotonina ed è tossico per l'uomo dove può causare dolore intenso, nel luogo in cui è avvenuta l'iniezione, ma anche infiammazioni, febbre, debolezza ed abbondante sudorazione; ovviamente, i sintomi più importanti si verificano nelle specie più grandi di scolopendra come la S. gigantea tipica dell'Amazzonia.
Il veleno delle scolopendre viene usato nella medicina cinese come rimedio contro i reumatismi, calcoli e malattie dell'epidermide.


La cattura di un pipistrello

La scolopendra è in grado di predare anche pipistrelli e ne sono la prova filmati effettuati in grotte del Venezuela ed in Perù. Questo animale è in grado di arrampicarsi e rimanere appeso sul soffitto della grotta in attesa del passaggio di un pipistrello. Quanto questo giunge nei pressi del centopiedi, viene catturato con rapido scatto utilizzando le zampe come fossero tenaglie che permettono alla scolopendra di intrappolare ed immobilizzare l'animale; a questo punto, una iniezione di veleno conclude l'opera uccidendo l'animale che verrà in seguito mangiato.



Curiosità:

  •  La scolopendra, come la maggior parte degli artropodi depone uova, che protegge tra le zampe posteriori fino alla loro schiusa, creando così una specie di armatura.
  • Cura la propria prole, proteggendola sotto il proprio esoscheletro nei primi periodi di vita
  • Sono ottime arrampicatrici ed è stato notato, nei terrari di appassionati allevatori, che sono anche molto abili alla fuga utilizzando i più svariati metodi come, ad esempio, aderire ad una superficie liscia come ventosa per arrampicarcisi sopra.

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